CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 252/A
INTERPELLANZA RUBIU - LOCCI, sulla mancata istituzione della Provincia del sud Sardegna, a cui si collegano numerosi disagi sociali e occupazionali.
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I sottoscritti,
premesso che la Regione, con la legge regionale 4 febbraio 2016, n.
2 (Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna), ha
proceduto a riformare l'assetto degli enti locali con il fine di
armonizzare le modifiche del titolo V della Costituzione italiana e
provvedere all'abolizione delle province, ai sensi del referendum
abrogativo tenutosi in Sardegna nel maggio 2012;
accertato che tale legge, non potendo tecnicamente abolire le
province costituzionali sarde, ha provveduto all'accorpamento e
ridefinizione delle circoscrizioni provinciali di alcuni territori e
a limitarne la vigenza alle sole province di Sassari, Nuoro,
Oristano e a quella di nuova istituzione, nota come provincia del
sud Sardegna, ai sensi degli articoli 24 e 25 della legge regionale
n. 2 del 2016;
rilevato, inoltre, che l'articolo 24, ai commi 6 e 8, indica i tempi
per la nomina degli amministratori dei nuovi assetti territoriali,
il cui compito dovrebbe essere anche restituire, entro il 31
dicembre 2016, efficacia e attuazione a quanto previsto dalla norma,
dopo quasi un anno di incertezza sulle effettive competenze degli
enti locali, generando inevitabili inefficienze, disservizi e disagi
per cittadini, imprese e dipendenti;
valutato che la neo provincia del sud Sardegna attualmente conta
solo due dipendenti, ovvero l'amministratore e il segretario
generale, i quali non possono provvedere a rendere efficace la nuova
definizione del territorio e ciò causa una grave incertezza
sull'effettiva data di istituzione del nuovo ente e sulla data di
cessazione delle gestioni stralcio delle ex province abrogate;
ricordato, infatti, che risulterebbe che l'Agenzia delle entrate non
possa registrare i contratti finché la nascente provincia non trovi
efficacia, ovvero finché non sia riconosciuta come datrice di lavoro
e benché il limite dell'amministratore sia il 31 dicembre 2016. Ciò
crea grande preoccupazione nel personale che attende di scoprire le
proprie sorti future;
asseverato che deve, inoltre, essere delineato con chiarezza il
quadro degli spostamenti del personale tra le diverse aree della
macrostruttura provinciale e il rispettivo inquadramento con i
relativi ordini di servizio nel quadro di quanto disposto
dall'articolo 70, comma 5, della legge regionale n. 2 del 2016;
vista la legge 7 aprile 2014, n. 56, recante Disposizioni sulle
città metropolitane, sulle province, sulle unioni dei comuni e
fusioni dei comuni, in particolare l'articolo 96, comma a),
evidenzia l'importanza della costituzione del fondo di produttività
per l'anno 2016, nonché il sistema di valutazione delle performance,
in cui si ha totale incertezza sulla sua previsione per l'anno in
corso, a scapito dei dipendenti, dei cittadini e dei servizi
offerti,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per:
1) conoscere l'effettivo inquadramento del personale dipendente,
ovvero se formalizzato quale amministrazione risulti effettivamente
la datrice di lavoro e quali siano le date di decorrenza degli
eventuali cambiamenti di amministrazione;
2) sollecitare l'istituzione e garantire la piena efficacia
giuridica ed economica della nuova provincia, da parte del
Presidente della Regione;
3) sapere a che punto sia la definizione dell'inquadramento di tutti
i dipendenti e delle funzioni della nuova provincia del sud Sardegna
in corso di istituzione;
4) fornire precise istruzioni sulle le modalità di costituzione ed
erogazione dei fondi di contrattazione decentrata e di premialità
dei lavoratori degli enti riformati, nel quadro delle disposizioni
previste dall'articolo 70, comma 5, della legge regionale n. 2 del
2016;
5) fornire precise istruzioni sulle modalità di applicazione
dell'articolo 30 della legge regionale n. 2 del 2016.
Cagliari, 18 ottobre 2016