CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 250/A
INTERPELLANZA RUBIU, sui violenti nubifragi che, tra sabato 24 e domenica 25 settembre, hanno colpito il basso Sulcis, con richiesta dello stato di calamità naturale.
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Il sottoscritto,
premesso che, tra sabato 24 e domenica 25 settembre 2016, violenti
nubifragi si sono abbattuti sul territorio del basso Sulcis, con due
bombe d'acqua che hanno flagellato per diverse ore i centri abitati
e le campagne di Narcao, Piscinas, Nuxis, Villaperuccio e Santadi;
rilevato che questi eventi meteorologici, inattesi e imprevisti per
la loro potenza, hanno devastato diversi poderi del basso Sulcis,
con danni ingenti ai vigneti e, soprattutto, agli uliveti tra
Santadi e Villaperuccio, mettendo a serio rischio la stagione
dell'olio e con disagi anche per alcuni allevamenti sparsi nelle
aree rurali e danneggiamenti per diverse automobili nelle strade di
tali centri;
acclarato che si registrano danneggiamenti anche per diverse aziende
agricole tra Narcao, Piscinas e Nuxis, con vigneti e campi coltivati
con ortaggi completamente allagati;
tenuto conto che i violenti nubifragi, quasi come un uragano, hanno
spazzato via diverse infrastrutture rurali utili alle aziende
agricole del territorio e hanno devastato la viabilità campestre di
tali centri, mettendo così in serio pericolo l'accesso degli
operatori agricoli nei loro poderi;
evidenziato che:
- gli acquazzoni hanno imperversato per diverse ore provocando
disagi e danneggiamenti anche nei centri urbani;
- molte abitazioni private, esercizi commerciali e alcuni edifici
pubblici sono stati invasi dall'acqua, con allagamenti in cortili e
cantine, distruzione in diversi caseggiati;
appreso che le diverse borgate e frazioni del territorio, in
particolare tra Narcao e Piscinas, hanno vissuto momenti di terrore
con gli abitanti preoccupati per gli eventi: torrenti d'acqua misti
a fanghiglia hanno invaso giardini e seminterrati;
sottolineato che alcuni torrenti nelle campagne della zona sono
esondati, anche a causa della mancata prevenzione e messa in
sicurezza dei percorsi, vista l'assenza della pulizia dei torrenti;
atteso che:
- i diversi comuni, da Narcao a Piscinas sino a Santadi, Nuxis e
Villaperuccio, hanno lamentato la carenza di risorse per gli
interventi di sistemazione e pulizia dei corsi d'acqua, nonché per
la messa in sicurezza dei centri abitati e delle campagne
circostanti;
- una grande fetta dei centri sono tra l'altro sprovvisti di un
piano di protezione civile atto a prevedere simili eventi
meteorologici e affrontare tutte le emergenze; uno scenario
impossibile da attuare proprio per la scarsità dei fondi a
disposizione degli enti locali, con tagli sempre più consistenti dei
bilanci;
osservato che:
- sembra scontato che ora servirà un impegno finanziario della
Giunta regionale per sostenere le aziende agricole attraverso la
richiesta immediata dello stato di calamità naturale;
- i continui sbalzi termici della stagione non giovano al corretto
andamento dell'attività agricola;
- gli operatori rurali si trovano ad affrontare fenomeni
controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali acquazzoni a
caldo fuori stagione;
appurato che si auspica che la Regione possa adottare per tempo un
piano per prevenire disastri idrogeologici, trasferendo agli enti
locali risorse utili per la pulizia dei corsi d'acqua e per la messa
in sicurezza dei territori a rischio;
verificato che il comparto dell'agricoltura e della zootecnia è già
gravato da una situazione di grande sofferenza, visti i ritardi
riguardanti l'erogazione dei finanziamenti del Piano di sviluppo
rurale e i rimborsi legati ai premi comunitari e alla lingua blu,
oltre al quadro debitorio con gli istituti di credito da parte di
parecchie aziende, in seguito al mancato pagamento dei contributi,
dovuti anche al mancato emolumento dei contributi previsti dalle
istituzioni;
esaminato che, da quanto emerge, la tempesta con forti piogge e
grandinate improvvise ha determinato per la maggior parte dei casi
nei comuni succitati danneggiamenti alle abitazioni private, guasti
alle linee dell'energia elettrica, danni alle infrastrutture rurali,
devastazione e distruzione di diversi capannoni, disfacimento delle
strade campestri e ad altri impianti di pertinenza agricola,
disastri enormi a vigneti e uliveti, danneggiamento ai mezzi
agricoli e disagi per gli allevamenti e parecchi danni tra l'altro
non sono ancora stati calcolati;
assodato che le associazioni di categoria agricole regionali e
diversi comuni del basso Sulcis hanno già sollecitato provvedimenti
utili a mettere in moto il risarcimento danni agli agricoltori, già
afflitti dalla perdurante crisi economica, con il riconoscimento
dello stato di emergenza e calamità naturale a seguito della
tempesta che ha colpito diversi centri isolani gli scorsi 24 e 25
settembre 2016;
rimarcato che le amministrazioni comunali e provinciali non riescono
a fronteggiare con mezzi ordinari la gravità e l'estensione dei
danni provocati dai violenti nubifragi e temporali che si sono
abbattuti sul basso Sulcis anche in seguito ai vincoli del patto di
stabilità e della situazione finanziaria degli enti locali,
chiede di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore
regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore
regionale agli enti locali, finanze e urbanistica per sapere:
1) quali interventi di sostegno, a imprese agricole e alle attività
produttive, si intendano adottare per fronteggiare la situazione di
emergenza, con soluzioni immediate per l'accesso agevolato al
credito e l'attivazione di un sostegno alle imprese e alle famiglie
in difficoltà dato che sono ingenti i danni anche alle case di
civile abitazione;
2) se si ritenga opportuno che le banche con sedi, uffici e
sportelli in Sardegna attivino le procedure di sospensione del
pagamento dei mutui in tutti i territori del basso Sulcis che siano
stati colpiti da calamità naturali, grandinate, alluvioni;
3) se non sia il caso di esaminare la richiesta per il blocco dei
contributi previdenziali dovuti dalle aziende e la sospensione di
eventuali procedimenti in essere con Equitalia;
4) se sia stata presa in considerazione la possibilità di adottare
con immediatezza lo stato di calamità naturale per tutti i territori
colpiti dalla tempesta in argomento, con l'economia di molti centri
in grande sofferenza visto che è stato messo in ginocchio il settore
produttivo;
5) se sia stato già valutato un adeguato riconoscimento dei danni ai
cittadini colpiti dagli eventi calamitosi, alle abitazioni private,
alle aziende agricole e al patrimonio rurale e zootecnico, onde
sostenere una pronta ripresa dei comparti produttivi isolani, già
gravati da grosse sofferenze.
Cagliari, 3 ottobre 2016