CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 236/A
INTERPELLANZA DESINI - BUSIA sul futuro assetto della Brigata Sassari, tenuto conto della probabile riduzione del numero delle brigate attualmente esistenti nel territorio italiano, nell'ambito della programmata revisione delle strutture operative delle Forze armate.
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I sottoscritti,
premesso che la "Brigata Sassari":
- è una brigata di fanteria meccanizzata dell'Esercito italiano,
della quale fanno parte il comando Brigata Sassari, con sede a
Sassari, presso la caserma La Marmora, che corrisponde alla
struttura direttiva dell'unità, i due reggimenti storici, 151°
Reggimento fanteria meccanizzata Sassari, con sede a Cagliari, e il
152° Reggimento fanteria meccanizzata Sassari, con sede a Sassari,
il 3° Reggimento bersaglieri con sede a Capo Teulada, il 5°
Reggimento genio con sede a Macomer, il Reparto comando e supporti
tattici con sede a Sassari e il Nucleo iniziale di formazione del
reggimento logistico della Brigata con sede a Cagliari, destinato a
dare vita al nuovo reggimento logistico;
- fu costituita a Tempio Pausania e a Sinnai il 1° marzo 1915,
basandosi su un reclutamento prevalentemente regionale, che
tutt'oggi la caratterizza;
- combatté con coraggio e abnegazione la prima guerra mondiale,
conquistando due medaglie d'oro, così da divenire la brigata
italiana più decorata nel corso di detto conflitto, e quattro
citazioni sul bollettino del comando supremo per l'eroicità delle
sue azioni, tra le quali basti ricordare la partecipazione alle
battaglie per la conquista di Bosco Cappuccio, Bosco Lancia e Bosco
Triangolare e delle imprendibili trincee delle Frasche e dei Razzi,
il ruolo rivestito nella conquista dell'altopiano della Bainsizza,
l'importante contributo fornito nella ritirata di Caporetto e
nell'epica battaglia dei Tre Monti, prima vittoria italiana dopo
Caporetto, la strenua difesa delle posizioni del basso Piave nel
corso della battaglia del Solstizio e l'intervento nella battaglia
di Vittorio Veneto, che concluse il primo conflitto mondiale;
- durante la seconda guerra mondiale combatté sui Balcani e il 10
settembre 1943, dopo aver preso parte alla difesa di Roma, fu
sciolta, per essere poi ricostituita nella sua interezza nel 1988;
- attualmente è una delle unità italiane più presenti in operazioni
di risoluzione delle crisi internazionali ed è classificata
dall'Esercito come "forza di proiezione";
- ha partecipato sinora a dodici campagne in vari teatri
internazionali, di cui le più recenti in Afghanistan con un
intervento di peacekeeping e l'operazione Leonte in Libano, dove è
attualmente impegnata;
- oltre a detti riconoscimenti ottenuti dai suoi reggimenti storici
(151° e 152°) nel corso del primo conflitto mondiale, la Brigata
Sassari vanta una medaglia d'oro al valore dell'esercito assegnata
nell'ultimo decennio; inoltre, il 3° Reggimento Bersaglieri, di
stanza a Teulada, è il più decorato d'Italia e vanta due ordini
militari d'Italia, tre medaglie d'oro e tre d'argento al valor
militare, una d'argento al valore dell'esercito, tre medaglie di
bronzo al valor militare e una di bronzo al merito civile, mentre il
5° Reggimento genio è decorato di due medaglie di bronzo al valore
dell'esercito e una medaglia d'argento al valor civile;
- sono, poi, numerosissimi i riconoscimenti individuali di valore
ottenuti dal personale della Brigata Sassari nel corso dei conflitti
nei quali è intervenuto;
- tradizionalmente, nella parata del 2 giugno la Brigata Sassari è
l'unica grande unità delle forze armate che sfila con il suo inno
ufficiale;
- nel 2015 ha festeggiato il 100° anniversario della propria
costituzione;
- la caserma "La Marmora" di Sassari, sede del comando Brigata
Sassari, è un edificio storico costruito alla fine del XIX secolo
sul sito dell'antico castello aragonese che dal 1992 ospita al pian
terreno il museo della Brigata Sassari ed è immobile dichiarato di
interesse culturale storico artistico, ai sensi dell'articolo 10,
comma 1, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e
successive modifiche e integrazioni;
considerato che:
- con l'atto di sindacato ispettivo n. 4-03150, pubblicato il 16
dicembre 2014, il senatore del Partito democratico, Silvio Lai, ha
chiesto ai Ministri della difesa e dell'istruzione, dell'università
e della ricerca di riferire in merito alla proposta del sindaco di
Sassari di realizzare un campus universitario nell'area della
caserma "La Marmora" anche al fine di rivitalizzare il commercio di
tale area;
- il Ministro della difesa ha risposto all'interrogazione,
evidenziando che l'esercito non aveva ricevuto, fino a quel momento,
alcuna comunicazione d'interesse da parte delle locali istituzioni e
che le eventuali tempistiche relative al transito
dell'infrastruttura dal patrimonio statale a quello regionale
sarebbero, in ogni caso, connesse alla definizione e finalizzazione
di un piano di interventi, da implementare a cura della Regione, per
la rilocazione in altra sede delle funzioni attualmente presenti
nell'immobile;
- con l'atto di sindacato ispettivo n. 4-04639, pubblicato il 7
ottobre 2015, il medesimo senatore ha sottoposto nuovamente la
questione ai competenti ministri chiedendo di sapere se le
istituzioni locali avessero avanzato, prima o dopo il marzo 2015,
un'istanza formale o informale volta ad acquisire la disponibilità
della caserma, se fossero intercorse comunicazioni in merito tra
l'amministrazione militare e le autorità civili locali e se, nel
caso, fosse stata fatta un'ipotesi di cessione della struttura o di
scambio della stessa con altre strutture di proprietà della Regione
o del comune;
- nel rispondere all'interrogazione il Ministro della difesa ha
precisato che l'immobile in discussione "è necessario per le
finalità istituzionali della forza armata" ma, "al fine di venire
incontro alle esigenze della locale amministrazione comunale, che ha
manifestato, nel settembre 2015, il proprio interesse per la caserma
ai fini della realizzazione di una residenza per gli studenti
universitari, si sta valutando l'ipotesi di rendere disponibile tale
immobile, previa riallocazione delle funzioni militari presso altre
sedi proposte, con oneri che non dovranno gravare sul bilancio della
Difesa", ferma restando l'ubicazione presso la caserma del museo
storico della Brigata Sassari, dotato di accesso indipendente; il
Ministro aggiungeva, in quella circostanza, che la tematica era
oggetto di trattazione "nell'ambito del tavolo di confronto già in
essere tra il Ministero e la Regione autonoma della Sardegna";
- in effetti, con la deliberazione n. 38/7 del 28 luglio 2015
(Programmazione FSC 2007/2013. Riprogrammazione delle risorse
riassegnate ai sensi della Delibera CIPE n. 21 del 30 giugno 2014,
punto 2.4), la Giunta regionale ha assegnato all'ERSU risorse pari a
complessivi euro 23.500.000 per la realizzazione di uno studentato
diffuso sulle aree denominate "Fondazione Brigata Sassari", di
proprietà dell'ente stesso, e "San Lorenzo", di proprietà
dell'università, e ha confermato l'impegno, da parte della Regione,
di realizzare un altro studentato a Sassari utilizzando le risorse
del Fondo di sviluppo e coesione (FSC) del periodo di programmazione
2014-2020;
- il 4 settembre 2015, l'ERSU, l'Università di Sassari e il Comune
di Sassari hanno firmato un protocollo d'intesa al fine di
programmare le azioni necessarie al potenziamento della
residenzialità studentesca di Sassari;
- con tale accordo trilaterale, il Comune di Sassari si è impegnato
a provvedere all'attivazione e alla positiva conclusione delle
trattative con il Ministero della difesa e l'Agenzia del demanio
dirette alla dismissione dell'ex caserma Lamarmora per il successivo
utilizzo della stessa al fine di rendere effettiva la possibilità,
dal punto di vista urbanistico, del successivo utilizzo della stessa
per la residenzialità studentesca, una volta assicurati i necessari
finanziamenti;
- pertanto, il comando della Brigata Sassari rischia concretamente
di rimanere senza sede, dato che non risulta essere stata, finora,
concretamente individuata una possibile ubicazione alternativa;
considerato, su altri fronti, che:
- lo stato maggiore dell'esercito ha da tempo previsto la
costituzione di due nuovi reggimenti della Brigata Sassari, di cui
un reggimento logistico con sede a Cagliari, la cui realizzazione
consentirebbe il rientro nell'isola di circa 500 militari sardi
attualmente in servizio nelle altre regioni d'Italia e delle
relative famiglie;
- il reggimento logistico in questione, che sarebbe dovuto essere
operativo da circa un anno e mezzo, a oggi, non risulta attivato,
dato che, a differenza di quanto avvenuto in tutte le altre brigate
dell'esercito, esiste esclusivamente il nucleo iniziale di
formazione;
considerato, infine, che:
- come riportato dagli organi di stampa, quest'anno per la prima
volta la Brigata Sassari non era stata inizialmente invitata dallo
stato maggiore dell'esercito a partecipare alla parata per la festa
della Repubblica, salvo, poi, un ripensamento dell'ultim'ora;
- ciò lascia intuire che i "Dimonios" non godano più presso le
istituzioni della stima e della considerazione di cui godevano fino
a poco tempo fa; a conferma di tale percezione basti pensare al
fatto che alle celebrazioni per il centenario tenutesi l'anno scorso
non hanno presenziato né il Ministro della difesa né gli alti
vertici militari;
preso atto che:
- più volte i media hanno rappresentato il rischio di uno
scioglimento della Brigata Sassari in caso di chiusura del poligono
addestrativo di Capo Teulada, dato che la possibilità di utilizzare
il poligono ha, nel tempo, incoraggiato l'esercito a investire
risorse umane e finanziarie sui Sassarini e che il ricorso ad altre
aree addestrative comporterebbe costi attualmente insostenibili;
- la legge 31 dicembre 2012, n. 244 (Delega al Governo per la
revisione dello strumento militare nazionale e norme sulla medesima
materia), all'articolo 1, ha delegato il Governo ad adottare due o
più decreti legislativi per disciplinare la revisione, in senso
riduttivo:
a) dell'assetto strutturale e organizzativo del Ministero della
difesa, con particolare riferimento allo strumento militare;
b) delle dotazioni organiche complessive del personale militare
dell'Esercito italiano, della Marina militare e dell'Aeronautica
militare;
c) delle dotazioni organiche complessive del personale civile del
Ministero della difesa;
- nelle more dell'approvazione dei decreti legislativi in questione,
l'esercito ha avviato uno studio teso ad attuare una serie di
provvedimenti che consentissero il conseguimento degli obiettivi
imposti dai citati disposti legislativi e che confluissero nel
cosiddetto "Piano per la Revisione dello Strumento Militare
Terrestre";
- l'articolo 2 della legge n. 244 del 2012 indica tra i principi e
criteri direttivi per l'esercizio della delega la riorganizzazione e
razionalizzazione delle strutture operative, logistiche, formative,
territoriali e periferiche delle Forze armate, anche attraverso la
soppressione o l'accorpamento delle stesse, in modo da conseguire
una contrazione strutturale complessiva non inferiore al 30 per
cento entro sei anni dalla data di entrata in vigore dei decreti
legislativi;
- il Piano per la revisione dello strumento militare terrestre,
trattato nel corso della sessione informativa in data 17 gennaio
2013, programmava una revisione delle strutture operative delle
Forze armate articolata in tre fasi, prevedendo, in particolare,
nella prima fase (2013-2015) la riduzione da 11 a 10 comandi Brigata
di manovra, con la soppressione del comando della Brigata di
cavalleria "Pozzuolo del Friuli", e nella seconda fase (2016-2018)
l'ulteriore riduzione a 9 comandi Brigata di manovra, senza
precisare il comando da sopprimere;
ritenuto che:
- tali circostanze alimentino fondatamente la preoccupazione, che da
tempo serpeggia tra i militari sardi, circa la possibile prossima
chiusura del comando della Brigata Sassari, del 3° Reggimento
bersaglieri e del reggimento logistico e il conseguente passaggio
dei due reggimenti storici e del 3° Reggimento genio alle dipendenze
di altro comando Brigata, dislocato nella Penisola;
- tale evenienza sia suscettibile di comportare non solo il blocco
definitivo dell'afflusso dei circa cinquecento uomini preventivati
per il reggimento sopraccitato, ma anche il ridimensionamento o il
trasferimento della Brigata Sassari (o di sue unità) in altre sedi
fuori regione, con ripercussioni sia in termini sociali ed economici
che di immagine per la stessa Sardegna;
- infatti, la Brigata Sassari è stata una delle prime grandi unità
dell'esercito in espansione, dà attualmente lavoro a circa 4000
persone tra militari e civili (senza contare il 1° Reggimento
Corazzato di Capo Teulada e ventimila soldati che ogni anno
frequentano il poligono) ed è composta per la gran parte da militari
e personale sardo, che in caso di chiusura sarebbero costretti a
trasferirsi con le loro famiglie, portando via con loro rilevanti
risorse;
- il "mito" e la storia della Brigata Sassari, il sacrificio, il
coraggio e il valore mostrato dai Sassarini nella grande guerra e
nei recenti interventi di peacekeeping nei principali teatri di
missioni internazionali costituiscano patrimonio inalienabile della
Sardegna, parte integrante dell'identità e della memoria collettiva
di tutti i Sardi;
- composta essenzialmente da Sardi, la Brigata Sassari ne condivida
i valori e i tratti distintivi e in primis la caparbietà, la
fierezza e la generosità, tanto da identificarsi con il comune
sentire del popolo sardo e nutrirsi dell'affetto e del sostegno
dell'isola,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e la Giunta
regionale per sapere:
1) se siano a conoscenza del futuro assetto della Brigata Sassari,
tenuto conto della probabile riduzione del numero delle brigate
attualmente esistenti nel territorio italiano nell'ambito della
programmata revisione delle strutture operative delle Forze armate e
della possibilità o meno che venga completato l'iter di attivazione
del Reggimento logistico con sede a Cagliari;
2) se non ritengano necessario, alla luce dei fatti e delle
considerazioni sopra esposti, intervenire tempestivamente al fine di
impedire l'eventuale chiusura del comando della Brigata Sassari e/o
il ridimensionamento della Brigata stessa e per promuovere il
completamento del reggimento logistico con sede a Cagliari.
Cagliari, 6 luglio 2016