CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 230/A
INTERPELLANZA RUBIU, sull'invasione della Processionaria, la Lymantria dispar, nei boschi della Sardegna, e la relativa distruzione delle sugherete nei territori del Sulcis-Iglesiente, del Nuorese e dell'Oristanese.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- la Lymantria dispar, meglio conosciuta come Processionaria, le cui
larve divorano avidamente e completamente il fogliame della sughera,
sta devastando negli ultimi mesi una grande fetta del patrimonio
boschivo della Sardegna e, in particolare, le aree della Gallura,
del Nuorese, dell'Oristanese e del Sulcis-Iglesiente (in particolare
le zone naturalistiche di Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Nuxis
Narcao, Santadi, Domusnovas e Villamassargia);
- l'invasione della Processionaria sta determinando la perdita della
fruttificazione e rendendo più scadente la qualità del sughero;
- contro questo insetto si sta tentando la lotta biologica dal
momento che quella chimica presenta pericolosi effetti secondari;
sottolineato che è, infatti, in atto un'offensiva del temuto bruco
con un'intensità tale che circa l'80 per cento del fogliame delle
piante di sughero corre un serio rischio. Un'aggressione che,
secondo gli operatori del settore e gli amministratori locali, si
sarebbe potuta evitare, se la campagna di prevenzione fosse stata
fatta regolarmente a inizio primavera. Nessuna procedura è stata
invece effettuata. Ora, infatti, il provvedimento si rende
necessario per salvaguardare la salute delle piante che se,
sottoposte all'ulteriore stress dell'estrazione del sughero, si
indebolirebbero superando la soglia di sopravvivenza. Inoltre, la
sospensione dei lavori di estrazione metterebbe in ginocchio un
intero settore dell'economia agropastorale;
rilevato che:
- gli effetti riscontrabili sono simili a quelli visibili dopo il
passaggio del fuoco, con i rami che si presentano, infatti, quasi
totalmente privi di foglie;
- le larve hanno attaccato, a partire dal mese di maggio,
soprattutto le querce da sughero, ma sono state colpite anche le
piante di leccio e il corbezzolo;
osservato che la devastazione si riflette negativamente sulle
attività produttive dell'isola, con un colpo non da poco alla
produzione di sughero e non solo, con la distruzione delle sugherete
si impedisce lo sviluppo e la produzione delle ghiande,
alimentazione naturale fondamentale per cinghiali, maiali e altre
specie animali, indispensabili per il biosistema naturale della
Sardegna;
appreso che la quercia da sughero, Quercus suber, è una componente
essenziale del paesaggio sardo, è un albero sempre verde, ora
imponente e maestoso, ora di piccole dimensioni, presenta il fusto e
i rami principali ricoperti da una corteccia chiamata sughero, una
chioma globosa con foglie piccole e coriacee dai bordi
accartocciati. Affonda le sue radici in profondità insospettabili e
ciò le permette di adattarsi alla siccità, mentre resiste agli
incendi grazie alla protezione del sughero. Può raggiungere
un'altezza di 20 metri, un diametro di un metro e mezzo e può vivere
fino a trecento anni. Predilige climi temperati e piovosi e
un'altitudine non superiore ai 900 metri. La produzione italiana è
concentrata per 80 per cento in Sardegna, dove la si può trovare
addensata nelle folte sugherete della Gallura isolata in pascoli
punteggiati di greggi, o abbarbicata al granito. Esemplari di
sugherete si notano anche nel Nuorese e nel Sulcis-Iglesiente. In
molti casi tale pianta è fonte di guadagno per le aziende impegnate
nel settore del sughero e per le realtà agro-pastorali dell'isola;
atteso che la Processionaria minaccia l'integrità del patrimonio
boschivo isolano. Nelle campagne sarde è in atto una vera e propria
invasione del parassita delle querce da sughero. E la preoccupazione
degli operatori agricoli è che un intervento fitoterapico tardivo
possa compromettere la crescita delle piante giovani e rallentare le
funzioni vitali degli esemplari adulti. Una situazione, quindi, che
va a discapito della produzione del sughero con conseguenti perdite
anche di carattere economico;
evidenziato che si segnala il rischio di un danno enorme, con una
perdita secca, che colpirebbe sia i proprietari delle piante che
l'intera industria del sughero, con centinaia di addetti che in
questi giorni vivono momenti di seria e comprensibile
preoccupazione. Contratti firmati mesi fa con le caparre liquidate
dagli industriali ai proprietari terrieri che rischiano di essere
vanificati; e ancora, i tanti esperti estrattori e semplici operai
trasportatori che si vedrebbero drasticamente ridotte le possibilità
di guadagno. Ironia della sorte, dopo stagioni di calo e
stagnazione, quest'anno si registra una sensibile ripresa della
domanda con conseguente rialzo dei prezzi al quintale.
Problematiche, insomma, non di poco conto nel sempre difficile e
contrastato universo agro-pastorale. Senza tenere conto delle
ripercussioni sulle aziende agro-zootecniche, che vengono sottratte
del necessario sostentamento per i loro allevamenti;
osservato che, con la determinazione n. 1106 del 1° giugno 2016, il
direttore del Corpo forestale e di vigilanza ambientale, servizio
ispettorato ripartimentale di Nuoro, ha dato disposizione alle
stazioni forestali locali di notificare la misura restrittiva che
prevede l'immediata interruzione dei lavori. In tempi rapidissimi
l'atto ha raggiunto ben 36 territori insistenti nell'area dell'ex
provincia di Nuoro e, specificatamente, quelli appartenenti ai
comuni di: Bolotana, Dualchi, Lei, Noragugume, Ottana, Silanus,
Dorgali, Gavoi, Olzai, Lodè, Lula, Birori, Borore, Fonni, Bortigali,
Macomer, Sindia, Mamoiada, Nuoro, Orune, Orani, Orotelli, Sarule,
Oliena, Orgosolo, Galtellì, Oniferi, Irgoli, Loculi, Onifai, Orosei,
Budoni, Posada, Siniscola, Ortueri e Atzara. Una mazzata per
l'economia della zona, con diversi addetti costretti a restare senza
nessuna fonte di guadagno;
acclarato che, secondo le ultime segnalazioni, l'offensiva contro la
Processionaria rischia di essere una battaglia persa, mentre gli
amministratori denunciano da tempo il ritardo nella disinfestazione,
incalzati dalle proteste dei proprietari di sugherete, già attaccate
dai famelici bruchi, arrivano i primi risultati della
sperimentazione di un nuovo prodotto anti-processionaria. Risultati,
al momento, diversi da quelli attesi e sperati. Tutto questo, mentre
la temperatura comincia a salire, favorendo la crescita dei
lepidotteri defogliatori contro i quali il trattamento diventa
inefficace se si supera una certa fase di crescita;
appurato che sarà difficile, se l'intervento non avverrà
immediatamente, salvare molte delle sugherete, visto che il bruco
sta già mangiando il fogliame delle querce;
tenuto conto che, sinora, l'azione messa in campo dalla Regione non
è parsa incisiva, salvo un incontro tenuto con gli operatori
agricoli per tentare una soluzione al problema;
atteso che sarebbe necessaria un'operazione volta alla salvaguardia
del patrimonio boschivo isolano, mediante il salvataggio delle
querce da sughero non ancora infestate e la sperimentazione di nuovi
trattamenti contro la Processionaria;
preso atto che sarebbe opportuno evitare drastici provvedimenti,
sulla scia di quelli già adottati nel Nuorese, come la sospensione
immediata delle operazioni di estrazione del sughero;
rimarcato che occorrerebbe fare una prima stima del patrimonio
boschivo dell'isola già infestato e della perdita di guadagno per le
industrie del sughero e le aziende agropastorali che andrebbe
giustamente ricompensate attraverso gli adeguati indennizzi;
riscontrato che la Regione deve, dunque, adottare gli opportuni
provvedimenti per scongiurare il tracollo economico delle attività
produttive sarde derivanti da tale distruzione e per tutelare il
patrimonio ambientale e naturalistico isolano,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della difesa dell'ambiente per sapere:
1) se siano a conoscenza del patrimonio boschivo isolano sinora
devastato dalle larve della Processionaria (Lymantria dispar) che ha
colpito diverse querce da sughero nei territori del
Sulcis-Iglesiente, dell'Oristanese, del Nuorese e della Gallura e,
nel caso, se si sia proceduto a una prima stima del numero degli
esemplari infestati nell'isola;
2) se non ritengano di dover immediatamente procedere, attraverso
gli enti di assistenza in agricoltura e di ricerca in campo rurale,
a una sperimentazione in grado di abbattere il fenomeno patogeno;
3) se sia già stata verificata la possibilità di un adeguato
risarcimento alle industrie impegnate nel settore del sughero e alle
aziende agro-zootecniche colpite dalle perdite economiche.
Cagliari, 21 giugno 2016