CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 220/A
INTERPELLANZA RUBIU sulla mancata corresponsione degli indennizzi ai pescatori della marineria di Sant'Antioco, come rimborso per le interdizioni all'attività ittica.
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Il sottoscritto,
premesso che, l'articolo 332, commi 1 e 5, del decreto legislativo
15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare) prevede un
indennizzo in favore delle attività che vedono leso il loro diritto
d'impresa;
rilevato che l'attività della pesca, nei tratti di mare interdetti
adiacenti al Poligono di Capo Teulada, è fortemente penalizzata
dalle limitazioni dovute alle attività militari, ma i pescatori, in
particolare dei comuni di Sant'Antioco e limitrofi, non sono
inseriti tra i beneficiari degli indennizzi come previsto dalle
leggi n. 878 del 1976 e n. 104 del 1990 e del protocollo d'intesa
siglato nel 1999 tra il Ministero della difesa e la Regione autonoma
della Sardegna;
acclarato che il protocollo d'intesa del 1999 tra il Ministero della
difesa e la Regione, recante disposizioni in merito all'articolo 15
della legge n. 898 del 1976, riconosce che le marinerie interessate
all'erogazione degli indennizzi siano quelle di Sant'Antioco,
Calasetta, Sant'Anna Arresi, Teulada, Portoscuso, Domus De Maria,
Buggerru e Carloforte, iscritte al Compartimento marittimo di
Sant'Antioco e adiacenti alle aree interdette del poligono di Capo
Teulada;
evidenziato che le cooperative della zona, che vedono coinvolte
oltre 300 imbarcazioni, hanno chiesto immediata e positiva
risoluzione del problema riguardante il pagamento degli indennizzi
alle marinerie di Sant'Antioco, ma a distanza di un anno non ci sono
stati atti concreti conseguenti;
appreso che, gli scorsi giorni, circa 200 pescatori della marineria
di Sant'Antioco hanno occupato il palazzo municipale della città
lagunare, rivendicando il pagamento immediato degli indennizzi 2014,
come rimborso per gli impedimenti a praticare la pesca nelle acque
destinate alle esercitazioni militari di Capo Teulada;
sottolineato che i ritardi nel pagamento degli indennizzi pare sia
dovuto alla nuova piattaforma digitale utilizzata dal Ministero
dell'economia, per cui, a causa di problemi tecnici, i rimborsi non
potrebbero essere erogati;
osservato che la segnalata presenza di residuati bellici e le
esercitazioni militari fanno ricadere su ampia parte del territorio
circostante il divieto di esercitare la pesca, penalizzando e
danneggiando gravemente e in maniera diretta le popolazioni, i
pescatori e le marinerie di Sant'Antioco e dintorni, nonostante, già
in passato, sono stati lamentati e denunciati ritardi e inadempienze
inconcepibili nel pagamento degli indennizzi ai pescatori per la
mancata attività ittica sul territorio, nonostante questa sia una
delle principali fonti di sostentamento economico per le popolazioni
e le famiglie del Sulcis Iglesiente;
tenuto conto che si vogliono scongiurare ulteriori ritardi nella
corresponsione degli indennizzi, onde evitare che le famiglie
restino senza il dovuto risarcimento a causa dell'impossibilità alla
pratica della pesca; sarebbe, quindi, opportuno comprendere i tempi
per il pagamento dei suddetti indennizzi ai pescatori penalizzati
dai divieti;
preso atto che la Regione dovrebbe, peraltro, vigilare e controllare
l'effettiva osservanza del protocollo d'intesa siglato con il
Ministero della difesa, atto ad assicurare i rimborsi in argomento,
garantendo così i dovuti e legittimi indennizzi agli operatori
ittici dei territori isolani e, in particolare, a quelli del Sulcis
Iglesiente, che già sono in grave difficoltà per la mancanza di
altre risorse;
rimarcato che gli indennizzi relativi al 2014 non sono stati ancora
corrisposti, mentre si attende ancora l'assegnazione dei rimborsi
relativi all'annualità 2015;
riscontrato che si sta ormai mettendo a rischio l'intero apparato
produttivo del Sulcis Iglesiente, in uno dei settori primari
dell'economia come il comparto ittico;
rilevato che servono risposte certe e immediate, con il rimborso
degli indennizzi ai pescatori delle marinerie interessate dai
divieti sul territorio in seguito alle interdizioni ricadenti sul
poligono di Capo Teulada,
chiede di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere:
1) i motivi per i quali non siano ancora stati rispettati i tempi
per la corresponsione degli indennizzi relativi agli impedimenti per
l'attività ittica, dovuti alle marinerie di Sant'Antioco come
rimborso per l'interdizione;
2) se non appaia opportuno l'individuazione di un percorso per
accelerare la corresponsione dei rimborsi, mediante un'immediata
interlocuzione con il Ministero dell'economia, con una procedura
rivisitata per il pagamento degli indennizzi;
3) se non sembri ormai necessaria una strategia tesa a dare risposta
ai pescatori isolani, impossibilitati a praticare l'attività ittica
in gran parte dei territori a causa dei divieti derivanti
dall'utilizzo delle acque per le esercitazioni militari.
Cagliari, 30 marzo 2016