CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 218/A
INTERPELLANZA CHERCHI Oscar - PITTALIS - CAPPELLACCI - LOCCI - ZEDDA Alessandra - TEDDE - RANDAZZO - TUNIS - FASOLINO - PERU - TOCCO, sull'aumento delle tariffe di Trenitalia.
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I sottoscritti,
premesso che, dal 1° marzo 2016, è scattato l'aumento delle tariffe
Trenitalia in Sardegna e che il biglietto Cagliari-Oristano costa
6,70 euro (invece di 5,95); 16,50 euro è il prezzo del
Cagliari-Sassari (fino a ieri a 15,75), mentre 18 euro servono per
il Cagliari-Olbia (16,90 fino a ieri); gli abbonamenti mensili: da
79,50 a 104 euro per Cagliari-Oristano, da 138,50 a 169 per
Cagliari-Sassari, da 146 a 179 per Cagliari-Olbia;
considerato che l'incremento per i biglietti di corsa semplice è del
9 per cento, mentre per gli abbonamenti gli incrementi arrivano a
superare il 30 per cento, colpendo in maniera pesante studenti e
lavoratori e portando a circa trecento euro in più all'anno il costo
del servizio di un pendolare che da Oristano si deve recare a
Cagliari;
preso atto che:
- la giustificazione del gestore del servizio è che dal 2009 il
prezzo dei biglietti è rimasto invariato, come del resto sono
invariate le retribuzioni dei dipendenti e che gli aumenti degli
abbonamenti sono di gran lunga superiori all'aumento del costo della
vita;
- le tariffe per i passeggeri aumentano del 9 per cento e la società
dello Stato nell'Isola continua a fare il bello e il cattivo tempo:
ottiene l'uso gratuito dei convogli comprati dai sardi, la cifra che
incassa per garantire i collegamenti, anziché diminuire in virtù del
fatto che i treni nuovi non hanno bisogno di manutenzione e
consumano di meno, resta la stessa degli anni scorsi e "ulteriori
misure per il raggiungimento di un accettabile livello di servizio",
così testualmente scrive l'Assessorato regionale dei trasporti
ammettendo che le ferrovie funzionano decisamente male, non sono
specificate;
- il protocollo d'intesa, siglato per il 2016, è il primo passo
verso un contratto di servizio che impegnerà le parti per nove anni,
dal 2017 fino al 2025; la Regione ora affida direttamente il
servizio di trasporto al gestore Trenitalia, per un corrispettivo
annuo di poco meno di 43 milioni 200 mila euro; di questi, 40
milioni sono dello Stato, "girati" alla Regione che, a sua volta, li
versa a Trenitalia, azienda partecipata al 100 per cento da Ferrovie
dello Stato italiane spa, a sua volta controllata dallo Stato
tramite il socio unico Ministero dell'economia e delle finanze;
preso atto che, dal 1° marzo 2016, i prezzi per gli abbonamenti
mensili e per i biglietti della stessa tipologie suesposta sono
passati rispettivamente a 104 euro e a 6,70 euro;
calcolato che, nel caso dei biglietti si realizza così un aumento
del 12 per cento e, sugli abbonamenti mensili, addirittura del 30,82
per cento;
considerato che il treno dovrebbe rappresentare il mezzo di
trasporto collettivo più economico e per questo utilizzato
quotidianamente da migliaia di lavoratori e studenti pendolari;
considerato, inoltre, che l'uso del treno è stato spesso
incoraggiato per ridurre il traffico su gomma a vantaggio
dell'inquinamento ambientale;
tenuto conto che, negli annunci di inizio anno diramati da
Trenitalia, si dava ampio risalto ad aumenti molto più contenuti,
nell'ordine del 2,7 per cento, tra l'altro con affermazioni
rassicuranti, ma non rispondenti alla realtà di fatto, che tali
aumenti non avrebbero riguardato le tariffe economy e supereconomy;
rilevato che l'aumento non può ritenersi in alcun modo giustificato
dalla, peraltro tardiva, entrata in funzione del treno ATR365
conosciuto come "Pendolino", il cui acquisto è stato perfezionato da
anni;
rilevato, inoltre, che lo stesso ATR365 non ha neppure portato
significativi miglioramenti in termini di tempi di percorrenza o di
comfort dato che i tempi sono rimasti praticamente gli stessi e che,
invece, spesso molti passeggeri sono costretti a viaggiare in piedi
a causa della carenza di posti a sedere;
constatato che neppure il costo del carburante può giustificare
l'aumento dei prezzi dei ticket di viaggio in quanto il prezzo del
petrolio e dei suoi derivati in questi ultimi mesi è addirittura
diminuito,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e
l'Assessore regionale dei trasporti per sapere:
1) da chi sia decisa "la politica tariffaria", quale sia il ruolo
della Regione e se essa sia committente e programmatrice del
servizio ferroviario;
2) quali azioni si intende porre in essere per ripristinare una
corretta ed equa determinazione delle tariffe;
3) se la Regione fosse a conoscenza degli aumenti descritti in
premessa.
Cagliari, 18 marzo 2016