CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 182/A
INTERPELLANZA COMANDINI - COCCO Pietro - DERIU - COLLU - COZZOLINO - MORICONI - PINNA Rossella - PISCEDDA - SABATINI - SOLINAS Antonio - TENDAS sulla situazione dei mediatori culturali impiegati presso il Servizio di mediazione linguistico culturale delle provincie.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il fenomeno dell'immigrazione ha avuto negli ultimi anni
un'evoluzione esponenziale;
- il 12 giugno 2014, il Senato della Repubblica ha approvato la
mozione "Mare Nostrum", nella quale si evidenzia che lo scenario
internazionale non fa presagire alcun rallentamento dei flussi
migratori nel Mediterraneo;
- il Ministro dell'interno, nel corso dell'accordo di Schengen,
sull'attività di controllo e vigilanza in materia di immigrazione,
ha asserito: "è un dato di fatto che, con l'accentuarsi
dell'instabilità politica del nord Africa, i fattori di pushing
immigration restano attestati su valori molto alti";
- non è stato difficile, a suo tempo, prevedere che il trend degli
sbarchi sarebbe continuato a esser in forte crescita, generando
gravissime difficoltà di gestione, così come confermato dagli ultimi
disperati episodi che hanno visto talvolta sopravvissuti, talvolta
morti;
- in considerazione delle tragedie che periodicamente si consumano
nel Mediterraneo, anche in Europa si è finalmente sviluppata una
nuova sensibilità, tutti gli stati membri sono obbligati ad
accogliere i migranti ed ecco che i mediatori culturali assumono
sempre maggiore importanza, contribuendo a garantire che i diritti
fondamentali siano rispettati per ogni luogo della terra;
- i mediatori culturali sono di fondamentale importanza per favorire
l'accesso degli immigranti ai servizi socio-sanitari e
assistenziali, per l'inserimento scolastico e l'accesso alle altre
opportunità di tipo educativo-formativo;
- i mediatori culturali al momento non hanno un albo, non sono
inseriti in un contratto collettivo nazionale e lavorano con
contratti per lo più a tempo determinato o come lavoratori autonomi;
- la definizione, il ruolo e l'utilità del mediatore sono presenti,
giuridicamente, nei testi di legge che regolano la materia
dell'immigrazione, in particolare nella sezione che tratta i
processi di integrazione:
a) legge 6 marzo 1998 n. 40, "Disciplina dell'immigrazione e norme
sulle condizioni dello straniero";
b) decreto legislativo 25 luglio 1998 n. 286, recante il testo unico
delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione;
c) decreto del Presidente della Repubblica del 31 agosto 1999 n.
394, "Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle
disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme
sulla condizione dello straniero";
verificato che:
- le regioni, tramite un accordo sottoscritto il giorno 8 aprile
2009, hanno stabilito dei parametri comuni attraverso la stesura del
documento della Conferenza delle regioni e delle provincie autonome
09/030/CR/C9 "Riconoscimento della figura professionale del
Mediatore interculturale", in cui viene riconosciuta l'importanza
della figura nel contesto italiano; il documento definisce le linee
di indirizzo comune in riferimento ad aree di attività, competenze e
ruolo;
- nel 2011, l'Istat ha classificato la figura del mediatore
culturale come "tecnico del reinserimento ed integrazione sociale";
precisato che la Regione ha sempre prestato un'attenzione
particolare al fenomeno perseguendo l'obiettivo principale di
favorire la piena integrazione del cittadino immigrato nel tessuto
sociale locale in tutti i suoi aspetti e livelli civile, politico e
culturale, nel rispetto di ciò che lo differenzia dalla società
ospite;
vista:
- la legge regionale 24 dicembre 1990 n. 46, recante "Norme di
tutela di promozione delle condizioni di vita dei lavoratori
extracomunitari in Sardegna", che definisce una serie di strumenti
destinati a garantire equità di trattamento e adeguate condizioni di
vita ai cittadini stranieri presenti nell'isola;
- la deliberazione n. 43/9 del giorno 11 ottobre 2006, con la quale
la Giunta regionale ha approvato, per la prima volta, le "Linee
guida triennali per l'immigrazione" che definiscono, nel quadro
generale delle politiche regionali, le priorità e gli indirizzi da
seguire in materia di immigrazione;
- la deliberazione n. 42/17 del 16 ottobre 2013, con la quale la
Giunta regionale ha approvato il piano annuale per l'immigrazione
per l'anno 2013;
- in linea con il decreto legislativo n. 286 del 1998, che
attribuisce agli enti locali, oltre che alle amministrazioni
regionali, un ruolo decisivo nella programmazione e attuazione delle
politiche finalizzate all'integrazione dei cittadini
extracomunitari, la Regione annualmente adotta il Piano di
intervento con un fondo regionale, individuando le amministrazioni
provinciali quali soggetti attuatori;
in considerazione e ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale
n. 47 del 1990 "Norme di tutela e di promozione delle condizioni di
vita dei lavoratori extracomunitari";
accertato che:
- l'Associazione nazionale comuni italiani è l'ente che gestisce il
sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati;
- l'attività di mediazione culturale si caratterizza per la sua
presenza trasversale presso tutti i servizi dell'amministrazione
provinciale interessati alla tematica: i centri per gli affidi, i
servizi di supporto alla pianificazione dei piani locali unitari, il
Centro di accoglienza per i richiedenti protezione internazionale e
i centri dei servizi per il lavoro;
- con nota del 2 ottobre 2014, indirizzata la Presidente dell'Anci,
il comitato dei lavoratori nei centri servizi per l'immigrazione
hanno manifestato una forte preoccupazione riguardo al futuro dei
centri servizi per l'immigrazione, dove lavorano, spesso in
situazioni di emergenza, i mediatori linguistico culturali;
considerato che:
- la Giunta regionale, con propria deliberazione n. 25/17 del 26
maggio 2015, ha ribadito l'importanza professionale e umana che il
mediatore culturale ricopre in una società sempre più multi etnica,
confermando la volontà dell'esecutivo di favorire la piena
integrazione del cittadino immigrato attraverso l'attivazione di un
progetto innovativo nell'ambito dei servizi di mediazione culturale
che valorizzi appunto le buone prassi già avviate in passato;
- a tal proposito, nella deliberazione n. 25/17 del 26 maggio 2015,
si approva la proposta di intervento e si stanziano ben 2.400.000
euro per rendere esecutivo il progetto, ritenuto urgente, volto a
garantire la continuità dei servizi esistenti e, nel contempo,
uniformare il servizio nell'intero territorio regionale,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore
regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e
sicurezza sociale e il direttore generale dell'Agenzia regionale del
lavoro per sapere:
1) quali siano i motivi che ostano all'applicazione della
deliberazione n. 25/17 del 26 maggio 2015 che, dopo ben sette mesi
dalla sua approvazione e di assenza da parte delle istituzioni, vede
la situazione in uno stato di impasse;
2) se non sia opportuno, al fine di garantire il funzionamento e la
prosecuzione delle attività finora svolte, creare un centro
regionale per l'immigrazione e la mediazione culturale anche presso
l'agenzia regionale per il lavoro, dando così la possibilità di
offrire un servizio adeguato anche per quanto riguarda l'opportunità
d'inserimento nel mondo del lavoro, tenendo conto che, da questo
dipende il rinnovo del permesso di soggiorno, sia per il cittadino
immigrato che per i propri familiari.
Cagliari, 3 dicembre 2015