CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 178/A
INTERPELLANZA COMANDINI - COCCO Pietro - COZZOLINO - DERIU - FORMA - LOTTO - MANCA Gavino - PINNA Rossella - SABATINI - TENDAS, sulla situazione di precarietà che ricade sull'aeroporto militare di Decimomannu.
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I sottoscritti,
premesso che:
- come già rilevato nell'interrogazione n. 303/A del 26 febbraio
2015, ancora in attesa di risposta, sulla situazione di precarietà
che ricade sull'aeroporto militare di Decimomannu;
- l'aeroporto militare, intitolato al Colonnello pilota Giovanni
Farina, medaglia d'oro al valor militare per essersi distinto nei
cieli della Sardegna durante la seconda guerra mondiale, sorge tra i
comuni di Decimomannu, Decimoputzu, San Sperate e Villasor;
- l'attuale struttura nasce, nel 1954, come base aeromarittima per
l'Alleanza Atlantica, sull'area del vecchio campo di volo militare
utilizzato durante la seconda guerra mondiale e le operazioni di
bonifica e i lavori di allestimento furono completati con l'apporto
di fondi NATO;
- l'Aeronautica militare acquisisce l'area disabitata della penisola
di Capo Frasca da adibire a Poligono aria suolo e Decimomannu
diviene il luogo ideale per instaurarvi il primo degli "Air weapons
training installation" (AWTI), previsti dai piani NATO dell'epoca;
- nel corso del 1960 viene creato il GAF Detachment che, da allora,
ha operato con continuità sull'aeroporto, provvedendo
all'addestramento dei reparti di volo di tutte le forze armate
tedesche, il primo rischieramento dei velivoli tedeschi risale al 24
settembre 1960 con un gruppo di F84F, con il compito di programmare,
coordinare e dirigere le missioni del personale dell'Aeronautica
militare, impegnato ad acquisire un'alta professionalità nel tiro e
nelle tattiche del combattimento aereo;
- dal 1998, la configurazione del Reparto vede la presenza delle
sole aeronautiche militari italiana e tedesca le quali continuano le
attività di addestramento con nuovi sistemi elettronici quali
l'A-ACMI, sistema nazionale che non prevede l'uso di armamento
reale, ma esclusivamente di segnali elettronici, con enormi vantaggi
addestrativi ed economici;
- per svolgere la propria attività, il Reparto impiega due radar di
cui il primo assolve compiti anche di difesa aerea nazionale, il
secondo assicura, attraverso il centro di controllo di
avvicinamento, il servizio di controllo del traffico aereo a tutti i
velivoli, civili e militari, in arrivo e partenza sia da Decimomannu
che da Cagliari Elmas e, prossimamente, anche da Oristano Fenosu;
- l'Italia e la Germania impiegano e condividono le strutture
operative per l'addestramento, con oneri suddivisi al 50 per cento,
sulla base di un accordo tecnico bilaterale, siglato
dall'Aeronautica militare e dalla Lutwaffe, Aeronautica tedesca,
inoltre, entrambe le parti, hanno deciso di non rinunciare, neanche
in futuro, al poligono di Decimomannu, così importante per
l'addestramento degli equipaggi di volo;
- sull'aeroporto vengono periodicamente dislocati reparti e velivoli
italiani e tedeschi, provenienti dalle rispettive basi, con
frequenza bi-trisettimenale,
- sulla base anche l'industria aeronautica "Alenia" mantiene, da più
di trenta anni, proprie strutture permanenti per garantire il
supporto ai prototipi impegnati in cicli di prove;
- non manca la partecipazione di altre forze aeree che si
addestrano, nelle strutture dell'AWTI, a seguito di temporanei
accordi internazionali di cooperazione;
- vengono ospitate, inoltre, anche forze aeree di nazioni non
partecipanti al Patto Atlantico;
valutato che:
- tutto questo sistema riversa su tutto il territorio interessato,
composto dai comuni di Decimomannu, Uta, Villaspeciosa, Arbus,
Assemini, Villasor e tante altre piccole realtà, con un impatto
economico e sociale non indifferente,
- attualmente i lavoratori, tra militari e civili, sono circa 1.200,
per un giro di stipendi di circa 40 milioni di euro, inoltre operano
circa 80 ditte esterne con circa 800 lavoratori della zona per un
giro d'affari di circa 6 milioni di euro e, infine, investimenti con
contratti centralizzati per oltre 15 milioni di euro e che dietro
questi dati, che sembrano solo numeri ci sono persone e famiglie;
appreso che:
- alcuni mesi fa si è svolto, nell'aeroporto di Decimomannu, un
vertice tra sindacati del personale civile e il delegato nazionale
della rappresentanza del personale militare per fare il punto della
situazione e, più precisamente sulla possibile chiusura
dell'aeroporto di Decimomannu, a seguito della volontà da parte dei
tedeschi di abbandonare la struttura;
- il 19 giugno, si è tenuta la seconda Conferenza nazionale sulle
servitù militari durante la quale il Ministro Pinotti e il
Presidente Pigliaru hanno convenuto sulla necessità di avviare un
tavolo di confronto istituzionale, volto a valutare l'individuazione
di misure di riequilibrio e di armonizzazione delle aree soggette a
servitù militare, con particolare riferimento alla tutela
dell'ambiente e della salute e alla riconversione delle attività
svolte nei poligoni;
accertato che la decisione, da parte dei tedeschi, di abbandonare la
struttura di Decimomannu sarebbe la conseguenza del prolungamento
della chiusura delle attività dei poligoni per quattro mesi estivi,
anziché per i canonici due mesi, così come previsto dagli accordi
tecnici tra l'Aeronautica militare italiana e la Lutwaffe;
considerato che la dismissione della struttura militare di
Decimomannu avrebbe una ricaduta economica negativa senza pari, con
le attività dirottate presso altre regioni italiane più ospitali,
lasciando in Sardegna solo la crisi che già segna pesantemente tutto
il territorio;
evidenziato che, in passato, scelte orientate verso la dismissione
hanno portato solo alla desertificazione dei territori con un danno
economico inestimabile;
si afferma che:
- con la giusta concertazione tra le parti interessate si potrebbe
progettare un piano alternativo teso alla valorizzazione dell'intera
struttura e l'ulteriore professionalizzazione del capitale umano,
che preveda, sì, un piano di dimensionamento militare, ma affiancato
da un serio progetto di riconversione civile;
- al fine di trovare, in tempi brevi, una soluzione che metta
d'accordo i vertici NATO, l'Aeronautica militare italiana, i governi
italiano e tedesco e la Regione;
chiedono di interpellare il Presidente della Regione per sapere:
1) quali iniziative intende intraprendere, con l'apporto delle
istituzioni locali, dei sindacati, dell'Aeronautica militare
italiana nonché della Lutwaffe, aereonautica tedesca, per garantire
la salvaguardia dei posti di lavoro, nonché la storica struttura
dell'aeroporto militare di Decimomannu;
2) se non sia opportuno valutare la possibilità che si possa,
attraverso un progetto condiviso con le parti, attuare un rilancio
delle attività all'interno dell'aeroporto e contemporaneamente
attivare un piano alternativo volto alla riconversione civile che
veda protagonista la struttura militare di Decimomannu.
Cagliari, 25 novembre 2015