CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 147/A
INTERPELLANZA ARBAU - LEDDA - PERRA - AZARA sui gravissimi problemi causati agli insegnanti precari e alla scuola sarda dalle disposizioni della legge n.107 del 2015.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il decreto del Governo Renzi denominato "La Buona Scuola" divenuto
legge n. 107 il 13 luglio scorso, stabilisce le modalità del piano
straordinario per la messa in ruolo di tutti gli insegnanti precari
presenti nelle graduatorie e prevede l'immissione in ruolo di oltre
centomila docenti in tutta Italia;
- il relativo bando richiede tassativamente agli insegnanti precari
la compilazione di un modulo che li obbliga, entro il termine
perentorio del prossimo 14 agosto, a scegliere l'ordine di
preferenza fra cento province italiane;
- il destino di migliaia di sardi, insegnanti precari da una vita,
viene così affidato ad una procedura informatica automatizzata che
assegnerà la prima sede disponibile, in qualsiasi provincia, in
relazione al punteggio massimo, attingendo da una sterminata
graduatoria nazionale;
considerato che:
- alla Sardegna sono stati assegnati solamente 788 posti disponibili
nelle scuole di ogni ordine e grado, che comprendono anche 261 posti
di sostegno, posti che non potranno essere coperti dai docenti sardi
in graduatoria, in quanto non abilitati col titolo di
specializzazione, per cui la disponibilità effettiva è di poco
superiore alle 500 unità;
- per migliaia di insegnanti precari sardi si annunciano veri e
propri drammi non solo nella gestione della vita professionale ma
anche familiare, costretti a scegliere tra il trasferimento in sedi
lontane e la rinuncia al sogno del passaggio in ruolo, inseguito per
un'intera vita con sacrifici e rinunce;
- il piano straordinario che si cela dietro lo slogan "La Buona
Scuola" si tradurrà, per gran parte dei nostri docenti precari,
prevalentemente donne e ultra quarantenni, in una vera e propria
deportazione nella penisola con i comprensibili disagi conseguenti
allo sradicamento dal territorio dove vivono e lavorano stabilmente,
dove hanno messo su famiglia, spesso acquistato l'abitazione e
contratto mutui, in un programma di vita futura che coinvolge
coniugi, figli e, frequentemente, parenti anziani e non
autosufficienti;
sottolineato che:
- i disagi e l'onerosità di un trasferimento dalla Sardegna verso la
penisola sono eccezionalmente superiori rispetto ai trasferimenti
tra le altre regioni e per i docenti sardi non esiste il discrimine
tra sedi fuori dall'Isola più o meno vicine e vantaggiose: i
collegamenti aerei e marittimi presentano costi e modalità
fortemente penalizzanti con cui il popolo sardo fa i conti da
sempre;
- Trentino e Valle d'Aosta, pur non avendo i problemi legati
all'insularità, hanno avviato azioni al fine di consentire ai propri
insegnanti di lavorare nel proprio territorio regionale;
- risulta quantomeno paradossale che i docenti che per decenni hanno
insegnato in Sardegna come precari debbano improvvisamente lasciare
la Regione per ottenere il legittimo passaggio in ruolo, lasciando
scoperti incarichi su cui presumibilmente prolifereranno nuove leve
di precari, affidando la loro vita e quella delle loro famiglie a
una "grande lotteria nazionale", sminuendo la loro dedizione e la
professionalità dimostrata in decenni di precariato,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore
regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione,
spettacolo e sport per sapere:
1) quali provvedimenti abbiano adottato al fine di evitare questo
ulteriore vulnus inflitto alla scuola sarda, già fortemente
penalizzata dalle decisioni del Governo statale;
2) quali azioni intendano avviare per tutelare il diritto dei
docenti precari sardi a continuare a prestare la propria opera nel
territorio regionale;
3) quali iniziative intendano promuovere avverso le disposizioni
previste dalla legge n. 107 del 2015 a difesa delle prerogative
costituzionali della Regione.
Cagliari, 5 agosto 2015