CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 76/A
INTERPELLANZA CAPPELLACCI - PITTALIS - CHERCHI Oscar - FASOLINO - LOCCI - PERU - RANDAZZO - TEDDE - TOCCO - TUNIS - ZEDDA Alessandra sul recupero, valorizzazione e indagine scientifica dell'area archeologica di Mont'e Prama.
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I sottoscritti,
premesso che:
- tra il 1974 e il 1979 scoperte fortuite e scavi metodici
rivelarono l'esistenza di una necropoli con tombe individuali a
pozzetto e di una capanna nuragica circolare, mentre negli immediati
dintorni furono individuati un possibile edificio templare, un
deposito votivo punico-romano, una necropoli romana e un ampio
insediamento adiacente al vicino nuraghe di Mont'e Prama;
- sopra le tombe vennero rinvenuti migliaia di frammenti scultorei
in arenaria gessosa riferibili a statue di arcieri, guerrieri e
pugilatori e a riproduzioni stilizzate di nuraghi, che vennero in
parte esposti nel Museo archeologico nazionale di Cagliari e in
parte conservati nei magazzini dello stesso in attesa di un
complessivo intervento di restauro;
- nell'anno 2006 i frammenti scultorei sono stati trasferiti al
Centro di restauro di Li Punti (Sassari) della Soprintendenza per i
beni archeologici per le Province di Sassari e Nuoro, per la
schedatura preliminare e la redazione del progetto di restauro;
- dal novembre 2007 al marzo 2011 si sono svolti i lavori di
restauro del complesso scultoreo, finanziati dall'Accordo di
programma quadro Stato-Regione;
- nel 2011 la Regione autonoma della Sardegna, il Ministero per i
beni e le attività culturali ed il Comune di Cabras hanno stipulato
un protocollo d'intesa che ha definito programmi di valorizzazione
del complesso scultoreo e del sito archeologico di Mont'e Prama;
- detto protocollo prevede una cabina di regia permanente tra la
Regione, il Comune, la Direzione, la Sovrintendenza per definire le
strategie di valorizzazione del patrimonio di Mont'e Prama e
delineare la fruibilità in Sardegna, nel territorio nazionale e in
ambito internazionale delle statue di Mont'e Prama e dei
ritrovamenti archeologici nel territorio del Sinis;
- l'atto prevede altresì la configurazione del Sistema museale di
Mont'e Prama, articolato nelle seguenti sezioni:
a) Mont'e Prama: archeologia e storia dell'arte tra la Sardegna e il
Mediterraneo. Offre la lettura delle statue di Mont'e Prama
all'interno del disegno complessivo dell'archeologia sarda e
mediterranea. Localizzazione: Cagliari, Museo archeologico
nazionale;
b) Mont'e Prama e l'archeologia del Sinis. Offre la possibilità di
raccontare il contesto della scoperta, il luogo e le condizioni di
rinvenimento, all'interno di un percorso che attraversa tutta
l'archeologia del Sinis. Localizzazione: Cabras, Museo Civico e area
archeologica di Mont'e Prama.
c) Polo documentale del restauro di Mont'e Prama. Garantisce
l'accesso a tutta la documentazione del restauro che ha restituito
una nuova eccezionale possibilità di lettura e conoscenza
dell'intero complesso. Localizzazione: Sassari, Centro di Restauro
di Li Punti. Per la realizzazione della terza sezione indicata sopra
al punto c), la Soprintendenza e il Comune si impegnano a concordare
con la Soprintendenza per i beni archeologici per le Province di
Sassari e Nuoro azioni funzionali alla creazione del previsto polo
documentale;
- il 27 settembre 2014 si apprende che, inopinatamente, il Ministero
dei beni culturali ha emanato una circolare in cui, di fronte alla
scoperta di nuove statue, impone un inspiegabile silenzio,
contravvenendo agli impegni sottoscritti con la Regione e con il
Comune;
- due giorni dopo si apprende sempre dalla stampa che il Ministero
avrebbe revocato la circolare;
- il sottosegretario del Ministero dei beni culturali ha annunciato
che lo stesso Ministero intende avocare a sé ogni attività inerente
all'area archeologica;
- tale decisione, improntata ad uno spirito centralista che stride
con gli accordi sottoscritti e con l'opera svolta per due
legislature dalla Regione, risulta ancor più grave perché rischia di
marginalizzare o estromettere i professionisti delle Università di
Cagliari e di Sassari che finora hanno curato con grande impegno e
competenza la campagna di scavi;
- secondo quanto si apprende dalla stampa regionale il Ministero
avrebbe assegnato ad un'azienda dell'Emilia Romagna il recupero,
l'indagine scientifica e la valorizzazione delle area archeologica
di Mont'e Prama insieme a quella di Tharros;
- tale affidamento è avvenuto con procedura negoziata, senza previa
pubblicazione del bando, per la quale, pertanto, sono stati già
individuati gli operatori economici invitati alla gara;
- tale iter appare inadeguato al valore internazionale e
rivoluzionario della scoperta, perché limita anticipatamente i
partecipanti e non assicura la forma più ampia di pubblicità e
trasparenza,
chiedono di interpellare il presidente della Regione per conoscere:
1) quale sia l'indirizzo della Giunta regionale riguardo alla
valorizzazione del complesso scultoreo di Mont'e Prama;
2) se intenda intervenire per esercitare il ruolo assegnato alla
Regione autonoma della Sardegna dal protocollo siglato nel 2011;
3) se ritenga opportuno attivarsi affinché le Università di Cagliari
e di Sassari possano continuare il loro fondamentale ruolo
nell'opera di recupero, indagine scientifica e valorizzazione delle
aree archeologiche;
4) se ritenga opportuno chiedere, quantomeno per ragioni di
opportunità, la revoca in autotutela della procedura negoziata che
assegna tali compiti ad un'impresa emiliana senza la pubblicazione
di un bando.
Cagliari, 14 ottobre 2014