CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 70/A
INTERPELLANZA DEDONI - COSSA - CRISPONI sulle misure preventive da adottare per contrastare il possibile ingresso nel territorio regionale del virus Ebola.
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I sottoscritti,
premesso che:
- il 22 marzo scorso è stata comunicata l'identificazione di
Ebolavirus da campioni di sangue analizzati presso il laboratorio di
livello di biosicurezza 4 di Lione, dopo che, il 10 marzo 2014, il
Ministero della salute della Guinea Conacry è stato allertato da
ospedali e servizi sanitari pubblici della regione forestale di
Guéckédou e Macenta, nel sud-est del Paese, in relazione a una
misteriosa epidemia, caratterizzata da febbre, vomito, diarrea, in
alcuni casi da emorragie, e apparente alta letalità e che, il 18
marzo, un team di Medici senza frontiere (Msf), attivo dal 2010
nella regione ha raggiunto, l'area interessata a supporto dei
servizi locali e quattro giorni dopo sono stati segnalati
all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) 49 casi e 29 decessi;
- nei mesi successivi, altri casi sono stati segnalati nella
confinante Liberia e in Sierra Leone, raggiungendo le rispettive
capitali, in Nigeria e in Senegal; questa epidemia costituisce il
primo focolaio di Ebola in Africa occidentale e rappresenta il
venticinquesimo focolaio a livello mondiale da quando la malattia è
stata scoperta nel 1976 in Zaire;
- secondo l'Oms, il bilancio complessivo delle vittime di Ebola,
aggiornato al 1 ottobre, è di 3.439 morti su un totale di 7.492 casi
in Africa occidentale, mentre in Sierra Leone nella sola giornata
del 4 ottobre sono stati registrati 121 morti e 81 nuovi casi, tra
cui quello di un dipendente norvegese di Msf;
considerato che:
- il 30 settembre 2014, le autorità sanitarie degli Stati uniti
hanno annunciato un caso di malattia da virus Ebola (Evd),
identificato a Dallas in un cittadino di nazionalità liberiana
arrivato, il 20 settembre, dalla Liberia via Bruxelles. Il paziente
liberiano aveva contratto il virus a Monrovia aiutando la figlia di
una coppia di amici a recarsi in ospedale. La giovane donna era
stata colpita da Ebola il 15 settembre, soltanto cinque giorni prima
della partenza per gli Stati Uniti. Il caso negli Usa è il primo
diagnosticato al di fuori dell'Africa occidentale;
- il 6 ottobre 2014, i risultati dei test iniziali hanno registrato
il primo caso di Ebola in Spagna, confermando il contagio per
un'infermiera che ha curato il missionario Manuel Garcia Viejo,
morto il 25 settembre a Madrid dopo aver contratto la malattia in
Sierra Leone;
- l'8 agosto 2014, l'Oms ha dichiarato l'epidemia di Ebola
un'emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale;
preso atto che:
- la Sardegna è diventata da diverso tempo una delle Regioni
italiane meta dell'immigrazione clandestina proveniente dalle coste
settentrionali dell'Africa, con un costante aumento del numero di
sbarchi;
- la nostra Regione ospita, inoltre, centri autorizzati per la
permanenza degli stranieri richiedenti asilo, spesso provenienti da
Paesi africani tra quelli nei quali sono stati registrati casi di
Evd;
- il virus Ebola viene contratto dagli esseri umani attraverso il
contatto con animali infetti;
- a oggi non esiste, nei punti di frontiera della Sardegna (da
identificare con i porti e gli aeroporti), un'adeguata rete di
controlli sanitari sugli animali in ingresso da Paesi stranieri,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'igiene e sanità
e dell'assistenza sociale affinché riferisca:
1) quali misure intenda adottare al fine di intraprendere tutte le
azioni necessarie per garantire la corretta adozione di adeguate
misure di biosicurezza, in considerazione del rischio di
importazione di casi, il monitoraggio e la identificazione precoce
dei sospetti, e di scongiurare e limitare i reali ed evidenti
pericoli di ritardata diagnosi e conseguente applicazione delle
misure necessarie;
2) quali misure intenda adottare al fine di attivare, per gli scopi
di cui al punto precedente, le capacità e le strutture disponibili
sul territorio regionale, a partire da quelle delle Aziende
sanitarie locali, delle Aziende ospedaliero-universitarie e
dell'Azienda ospedaliera Brotzu;
3) quali misure intenda adottare al fine di contrastare il fenomeno
dell'immigrazione clandestina che, come affermato in premessa,
potrebbe essere veicolo di diffusione del virus Ebola, e di
sottoporre a controlli sanitari adeguati all'ingresso nel territorio
regionale tutti i cittadini stranieri provenienti da Paesi in cui
sono stati riscontrati casi di Evd;
4) quali misure intenda adottare al fine di istituire, nei porti e
negli aeroporti sardi, una rete di controlli sanitari sugli animali
in ingresso da Paesi stranieri, che preveda anche la messa in
quarantena degli esemplari sospettati di essere veicolo di
infezioni.
Cagliari, 8 ottobre 2014