CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 24/A
INTERPELLANZA ARBAU - AZARA - LEDDA - PERRA, sulla necessità di avviare un progetto regionale per promuovere la sana alimentazione con l'utilizzo di prodotti tipici, tradizionali, a filiera corta nelle mense pubbliche della Sardegna.
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I sottoscritti,
premesso che:
- da tutto il mondo scientifico, in particolare medici pediatri,
dietologi, nutrizionisti, da tempo giungono segnali d'allarme sul
ruolo fondamentale di una buona alimentazione per la salute, con
viva preoccupazione soprattutto per i bambini, che troppo presto (se
rapportati ai genitori e alle famiglie d'origine) e "troppo spesso"
consumano solo prodotti delle multinazionali, confezionati,
"imbellettati" e caricati, centinaia di migliaia per volta, in
enormi "containers", nei luoghi più svariati del pianeta;
- è da tempo in atto, anche in Italia, una rivoluzione della cultura
alimentare che si basa sulla salvaguardia dei prodotti tipici,
tradizionali e biologici, per cui molte regioni italiane hanno
dettato indirizzi legislativi, linee guida per l'utilizzo di
prodotti locali, a "filiera corta" nelle mense pubbliche;
- anche in Sardegna, soprattutto nell'ultimo decennio, sono stati
avviati importanti progetti volti a riavvicinare le nuove
generazioni al mondo rurale e ai suoi prodotti tipici, nell'ottica
di "contaminare" in senso positivo, la formazione culturale dei
nostri figli, a partire proprio dalla cultura alimentare;
- per i risultati raggiunti assume particolare rilievo il progetto "Satu
po imparai", nato nell'anno scolastico 2009/2010, realizzato dalla
collaborazione tra la Provincia del Medio Campidano (Assessorato
alla pubblica istruzione) e l'Agenzia Laore Sardegna, e che
coinvolge le scuole dell'obbligo dell'intera provincia e le fattorie
didattiche accreditate iscritte all'albo regionale (deliberazione
della Giunta regionale n. 33/10 del 5 settembre 2007);
evidenziato che:
- per promuovere l'utilizzo dei prodotti tipici locali, a
"chilometri zero" nelle mense scolastiche, i comuni, per la parte
amministrativa, la ASL 6, per la parte igienico sanitaria, l'Agenzia
Laore, per i prodotti alimentari, hanno definito il capitolato
d'appalto tipo sulla ristorazione scolastica, inviato da parte della
Provincia del Medio Campidano a tutti i propri 22 comuni. Gli
elementi cardine del capitolato sono i seguenti:
1) almeno il 70% del numero di derrate alimentari impiegate nelle
mense devono essere prodotti di qualità certificata (DOP, IGP,
Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta, di cui almeno il
30% biologici.
2) merenda di metà mattina con prodotti locali inclusa nel servizio;
3) modalità di gara basata sull'offerta economicamente più
vantaggiosa;
4) durata dell'appalto a tre anni con possibilità di rinnovo per
altri due;
5) obbligo di presentare un piano di educazione alimentare;
6) elementi di sostenibilità ambientale: uso dell'acqua di rete, di
stoviglie lavabili o biodegradabili e compostabili, rilevazione
informatica presenze, detersivi ecocompatibili, elettrodomestici a
risparmio energetico;
- attualmente il capitolato tipo d'appalto è stato utilizzato da 19
comuni sui 22 che erogano un servizio di ristorazione scolastica nel
Medio Campidano e nel 2011 il comune di Pabillonis, uno dei primi ad
adottare il capitolato, ha ricevuto, nel concorso nazionale Premio
Mensa Verde, una menzione per l'adozione di un nuovo approccio nella
definizione delle caratteristiche del servizio;
rilevato che:
- la Sardegna vanta una ricchissima, peraltro universalmente
riconosciuta e apprezzata, tradizione alimentare (sono noti numerosi
studi a livello mondiale sui nostri centenari) e il connubio
educazione alimentare – valorizzazione dei prodotti tipici e di
qualità è indispensabile per il perseguimento di fondamentali
obiettivi di natura igienico sanitaria, per preservare e migliorare
la salute dei sardi e soprattutto delle nuove generazioni e di
carattere economico sociale, nel dare nuovo impulso all'economia
agroalimentare;
- l'esperienza del Medio Campidano dimostra che è possibile
impiegare i prodotti agro-alimentari sardi di qualità nelle mense
scolastiche con ricadute economiche, sociali e ambientali positive;
- sulla ristorazione scolastica, universitaria e ospedaliera in
Sardegna, dove annualmente sono messe a bando risorse per oltre 60
milioni di euro e sono erogati poco meno di 11 milioni di pasti
all'anno, per un valore degli alimenti compreso tra i 18-23 milioni
di euro, può stimarsi un mercato potenziale per i prodotti sardi che
oscilla tra i 14 e i 18 milioni di euro,
chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura
riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale d'igiene e sanità e
dell'assistenza sociale per sapere se, anche alla luce degli
encomiabili risultati raggiunti in pochi anni dal progetto "Satu po
imparai ", non ritengano opportuno predisporre delle linee guida che
promuovano l'utilizzo dei prodotti di qualità certificata (DOP, IGP,
Biologici), tradizionali, locali e a filiera corta nelle mense
pubbliche, ospedaliere e scolastiche, nell'ottica di perseguire i
fondamentali diritti, già previsti e tutelati dai nostri padri
costituenti, alla salute e al lavoro.
Cagliari, 9 giugno 2014