CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XV LEGISLATURA
INTERPELLANZA N. 7/A
INTERPELLANZA TENDAS - SOLINAS Antonio - COLLU - COMANDINI - COZZOLINO - DERIU - LOTTO - MORICONI - PISCEDDA sulla necessità di interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza e la funzionalità del porto industriale di Oristano.
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I sottoscritti,
considerato che:
- il porto industriale di Oristano, per la sue caratteristiche
strutturali e funzionali, costituisce un fondamentale punto di
riferimento per numerose aziende che operano all'intero dell'area
industriale di Oristano;
- grazie alla sua favorevole posizione, collocato nel corpo centrale
dell'agglomerato industriale di Oristano, consente di ricevere
traffico di imbarco e sbarco sia per quegli insediamenti produttivi
che si affacciano direttamente sul canale navigabile che per tutte
le aziende che operano nella banchina commerciale;
preso atto che i prodotti movimentati da Oristano (in passato
superiori anche ai 2 milioni di tonnellate e, attualmente, di circa
1,2 milioni di tonnellate/annue) sono i più variegati: cereali,
alimenti zootecnici, carbone, clinker, cemento, bentonite, argilla,
sabbie feldspatiche e che detti prodotti vengono utilizzati anche da
numerose altre aziende che operano fuori dai confini territoriali
del porto;
tenuto conto che:
- in virtù delle sue strutture dimensionali e dei volumi dei
traffici movimentati il porto di Oristano, è stato classificato
"scalo di rilevanza nazionale" disposto con l'articolo 36, comma 5,
della legge 1° agosto 2002, n. 166, che lo ha incluso nella
Categoria II, Classe II di cui all'articolo 4 della legge n. 84 del
1994 (ovvero la cosiddetta legge di riordino della legislazione in
materia portuale);
- la classificazione ha avuto, tra l'altro, come effetto
l'elevazione di rango dell'organismo periferico dell'autorità
marittima da Ufficio circondariale marittimo a Capitaneria di porto,
istituita con decreto del Presidente della Repubblica n. 89 del 1°
febbraio 2006;
preso atto che, in oltre trent'anni di operatività, l'attività di
manutenzione ordinaria e straordinaria non è assicurata da alcun
ente pubblico e/o privato mentre lo Stato ha incamerato notevoli
introiti sulle merci importate (dazi, tasse d'ancoraggio, tasse
erariali, tasse portuali, e demaniali) che normalmente dovrebbero
entrare nei fondi del porto che le ha riscosse proprio per le
attività di manutenzione e rilancio della struttura operativa (si
vedano al riguardo i dispositivi di legge sulle autonomie portuali);
considerato che, proprio a causa di una carente attività di
manutenzione e ancor di più di una insufficiente attività di
sostegno, investimento e promozione, l'intera struttura portuale e,
con essa la stragrande maggioranza delle imprese che insistono
nell'area, trova sempre maggiori difficoltà ad inserirsi e
ritagliarsi spazi commerciali;
attestato che, dal 2003/2004 si registra un trend negativo sia del
numero delle navi che delle merci movimentate;
appurato che molte delle navi movimentate negli ultimi anni, secondo
stime e previsioni molto attendibili perché legate a contratti, sono
destinate a subire una ulteriore contrazione anche per via dei costi
di nolo, tenuto conto che non è in funzione il sistema di
illuminazione e le operazioni di import-export sono limitate solo
alle ore diurne;
considerato che se non si dovesse registrare nel breve-medio termine
una inversione di tendenza dei traffici in entrata ed in uscita
potrebbero essere messi a rischio alcuni servizi essenziali per la
gestione dei traffici tra i quali il servizio rimorchiatori con
grave pregiudizio per l'intera funzionalità del porto;
tenuto conto che:
- attualmente, oltre alla necessità di avviare una serie di
interventi, a media-lunga scadenza (quali per esempio il piano
intermodale, il piano regolatore, il dragaggio, ecc.) si ravvede la
necessità di intervenire con somma urgenza per mettere in sicurezza
le torri faro pericolanti, sistemare il quadro elettrico generale
(danneggiato di recente) che non consente di illuminare il porto con
gravi pregiudizi non solo per l'operatività, ma anche per la
security portuale, sistemare ampi tratti di banchina, il manto
stradale e il varco doganale;
- dalle molteplici segnalazioni e richieste di urgenti interventi da
parte della Capitaneria di porto di Oristano si evince che le
infrastrutture portuali versano in precarie condizioni di sicurezza,
tali da rendere rischioso il lavoro degli operatori portuali e il
regolare svolgimento della viabilità dei trasportatori di merci in
arrivo e in partenza,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione, l'Assessore
regionale dei trasporti e l'Assessore regionale dei lavori pubblici:
1) per sapere se siano a conoscenza della gravissima situazione che
attraversa il porto industriale di Oristano;
2) per conoscere quali iniziative si intendano intraprendere per
avviare gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che
permettano di ripristinare le normali condizioni operative del
porto.
Cagliari, 30 aprile 2014